Come l’inflazione erode il potere d’acquisto: la perdita invisibile che minaccia il tuo capitale
- Nextgen Advisory
- 28 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Il tempo non gioca sempre a tuo favore
Immagina di non aver investito i tuoi 100.000 euro nel 1995 e di ritrovarti nel 2024/5 con lo stesso importo. Nessuna perdita apparente, eppure, il tuo capitale vale oggi poco più di 55.400 euro in termini reali. Hai perso quasi la metà del tuo potere d’acquisto, silenziosamente, anno dopo anno.
Benvenuti nell’effetto dell'inflazione: una forza subdola, spesso sottovalutata, che corrode il valore dei risparmi anche senza toccarli.
Perché succede?
L’inflazione è l’aumento dei prezzi nel tempo. Anche tassi moderati, se protratti, possono avere un impatto devastante. Vediamo qualche dato concreto:
Con un’inflazione al 2%, dopo 5 anni il tuo potere d’acquisto scende al 90,4%, e dopo 10 anni all’81,7%.
A un tasso medio del 4%, dopo 15 anni resti con appena il 54,4% del valore iniziale.
Se tieni soldi fermi su un conto a interessi zero, stai già perdendo.
La perdita non è visibile sul tuo estratto conto, ma è reale e costante. È come se ogni anno qualcuno prelevasse una piccola parte del tuo denaro — senza dirtelo.
Risparmiare non basta più
Molti italiani hanno l’abitudine di “accumulare” in conto corrente. Una forma di prudenza che, in un mondo a bassa inflazione, poteva anche funzionare. Ma oggi, tenere soldi fermi è una scelta passiva che comporta una perdita attiva.
Ecco perché risparmiare non è più sufficiente. Bisogna investire. Ma soprattutto, bisogna investire bene.
Come difendersi? La chiave è il portafoglio intelligente
Un classico portafoglio bilanciato 60/40 (azioni e obbligazioni) oggi non basta più a proteggere dalla perdita di potere d’acquisto. Serve una strategia che tenga conto del contesto attuale.
Gli strumenti più efficaci per combattere l’inflazione includono:
Asset reali: come immobili, infrastrutture e materie prime, che tendono a rivalutarsi nel tempo.
Inflation-linked bonds: obbligazioni indicizzate all’inflazione (come i TIPS americani), che adeguano automaticamente il capitale e i rendimenti al carovita.
Investimenti in economia reale: private equity, private debt, venture capital possono offrire rendimenti più alti e una protezione indiretta dal contesto inflattivo.
Diversificazione geografica e valutaria, per bilanciare i rischi legati al singolo mercato o alla singola moneta.
L’effetto palla di neve… al contrario
Ogni anno che rimandi una scelta, aumenti il danno. L’inflazione agisce in modo cumulativo: prima ti erode il 2%, poi il 4% di quello che resta, e così via. Proprio come l’interesse composto ti fa crescere il capitale nel tempo, l’inflazione lo smonta, giorno dopo giorno.
Esempio reale: Chiara e i suoi 80.000 euro in attesa
Chiara è nostra clienti dal 2023, 41 anni, ha ereditato nel 2020 circa 80.000 euro e ha deciso di “lasciarli lì per qualche anno”. Dopo tre anni, ha perso oltre 10.000 euro in termini reali, a causa della fiammata inflattiva del 2022/23. Dopo una consulenza, ha deciso di costruire un portafoglio diversificato:
30% obbligazionario
50% in fondi azionari globali
20% in asset reali
Oggi, non solo il capitale è protetto, ma sta crescendo in linea con i suoi obiettivi a medio termine.
Il tempo può essere un alleato o un nemico
Chi inizia presto a investire ha un vantaggio enorme. Ma non basta investire: bisogna progettare un portafoglio che tenga conto dell’inflazione, delle scadenze, della tua capacità di rischio.
L’inflazione non è una crisi passeggera: è una condizione da affrontare con metodo. Non possiamo eliminarla, ma possiamo imparare a conviverci senza farci rubare il futuro.
Parliamone
Hai dei risparmi fermi da anni? Non sai come costruire un portafoglio capace di proteggere il tuo capitale?
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